Articolo pubblicato il 19 Marzo 2022 da wp_13928789
Nuovo appuntamento con la rubrica “I Consigliati“: una sezione in cui vengono analizzati quei film che si consiglia caldamente di recuperare. Il titolo selezionato oggi è “Crazy Heart”, un film datato 2009 e diretto da Scott Cooper, basato sull’omonimo romanzo di Thomas Cobb. Bad Blake, il protagonista interpretato da un ottimo Jeff Bridges, è un cantante ex-star del country che affronta la fase calante della sua carriera oramai lontana dagli albori di un tempo. Non lo aiutano i problemi legati all’alcolismo, la sua visione pessimista della vita ed il suo imperversare tentando di raggiungere continuamente l’autodistruzione. Durante il suo ennesimo tour, giusto per racimolare quel poco per avere qualcosa da mangiare e un tetto sulla testa, incontra la giovane Jean Craddock (Maggie Gyllenhaal), una giornalista e madre single. Un incontro che funge da spartiacque e da cui nasce un nuovo amore ed una nuova relazione che riporta in carreggiata un uomo che pareva finito. Questa ripartenza non avviene, però, in maniera istantanea e non è tutto rose e fiori. Blake è col tempo diventato un solitario, tanti matrimoni falliti alle spalle, un figlio mai conosciuto e con una bottiglia d’alcool sempre al suo fianco. Jean in un primo momento si lascia trasportare dallo charme del cantante, ma si rende conto fin da subito che si trova davanti ad una relazione rischiosa. Il passato, e in parte anche il presente, di Blake rappresenta un tassello importante difficile da superare o lasciarsi alle spalle. In gioco entra anche il figlio di Jean, il quale stringe un forte legame con l’artista.

“E’ bello essere qui con voi stasera…a dire il vero alla mia età è bello essere ovunque”
Cit. Bad Blake (Jeff Bridges)
Una storia, un progetto, che utilizza quella struttura tipica del biopic, nonostante non sia tratto da una storia vera, che qualsiasi categoria di pubblico è oramai abituata, da diversi anni proposta e riproposta sullo schermo. La forza dei migliori film di questo genere sta sempre nel riuscire a creare, nonostante tutto, quel qualcosa che allo stesso tempo intrattiene ed è capace di emozionare dando vita ad un messaggio profondo, giocando sulla caratterizzazione dei propri protagonisti e delle azioni che intraprendono lungo il loro percorso. Spesso titoli come questi finiscono per essere film di formazione. Tale aspetto però funziona di più quando si tratta di storie con personaggi più giovani. In questo caso non è importante l’età del protagonista grazie ad una performance di grande livello da parte di Jeff Bridges, perché riesce ad arrivare a più fasce di pubblico. C’è la possibilità di entrare nei panni di un personaggio che ha assolutamente bisogno di dare una svolta alla propria vita, una crescita, perché banalmente il proverbiale “non si smette mai di imparare e crescere” risulta credibile ed è un elemento portante su cui si basa la pellicola. Importante è anche la parte musicale: le canzoni, sia per i loro testi sia per come vengono inserite nel contesto filmico, veicolano il messaggio di fondo del film. L’attore statunitense canta realmente tutti i brani e parte di una sequenza sul finale è girata realmente durante un evento musicale. La credibilità è un fattore base del progetto. Tutto ciò che lo spettatore si ritrova a vedere sullo schermo deve risultare reale, ma questo è il risultato che spesso i film cercano poiché porta lo spettatore ad avvicinarsi ancora di più alla storia.

“Non è mai troppo tardi per ricominciare…”
Cit. Wayne Kramer (Robert Duvall)
“Crazy Heart” è il classico esempio di come rendere originale una bella storia ma, come sottolineato in precedenza, già vista ed ascoltata davvero tante volte. Quando uno script di questo genere riesce a creare tutto questo funziona e passa da semplice storia d’amore ad un qualcosa di straordinario. Il film regala al pubblico un’interpretazione mostruosa da parte di Jeff Bridges, un attore di grande calibro e spessore ma che nel 2009 stava già affrontando la seconda fase della sua carriera. Eppure è proprio grazie a questo progetto che, dopo 4 nomination, l’anno successivo ha ricevuto la famosa statuetta del cinema hollywoodiano (si aggiungeranno altre due candidature negli anni successivi). Ovviamente l’Oscar è il premio più glamour del panorama cinematografico, ma allo stesso tempo un riconoscimento importante anche per un attore già riconosciuto da tempo tra i grandi della recitazione. Jeff Bridges riesce a catturare perfettamente l’essenza del suo personaggio, lui è la vera colonna portante del film, a differenza di molti altri co protagonisti che vengono di conseguenza lasciati in secondo piano. “Crazy Heart” è il film che allo stesso tempo è l’esordio dietro la macchina da presa di un attore e all’epoca neo regista, ma anche l’ultimo grande tassello di una leggenda del mondo del cinema (nonostante un ottimo e successivo “Hell or High Water” datato 2016). Proprio per questo il film sembra costruito essenzialmente sulla prova, sulla dimostrazione, di un grande attore e di tutto il suo talento.
Ps: il film, per chi volesse recuperarlo, è disponibile sul catalogo Star all’interno della piattaforma streaming Disney+.
– Andrea Boggione