Articolo pubblicato il 13 Aprile 2022 da wp_13928789
In occasione del ritorno nelle sale dal 9 al 12 Dicembre, e per festeggiare i venti anni dal suo esordio al cinema, facciamo un piccolo incantesimo e analizziamo in Retrospettiva il successo di Harry Potter E La Pietra Filosofale.
Il primo capitolo che ha dato vita a una delle saghe cinematografiche più longeve mai create (durata ben dieci anni, e proseguita poi con gli “spin-off” di Animali Fantastici). Per tale successo bisogna naturalmente risalire all’opera originale, i romanzi omonimi a cui questa trasposizione filmica si ispira fedelmente, scritti dalla celebre autrice di libri per ragazzi J. K. Rowling.
La pubblicazione de La Pietra Filosofale risale ormai al 1997. I diritti per la resa su grande schermo vennero ceduti nel 1999 alla casa di produzione Warner Bros., e nel 2001 il maghetto più amato del mondo compariva finalmente ai nostri occhi in carne ed ossa, per la prima volta.
Il testo originale venne adattato per lo schermo da Steve Kloves (sceneggiatore dell’intera saga di Harry Potter, escluso il quinto capitolo).
Dopo il rifiuto di Steven Spielberg al progetto e un’accurata scrematura di potenziali registi, la macchina da presa venne affidata a Chris Columbus, conosciuto già all’epoca per note pellicole anni ’90 che consideriamo oggi veri e propri cult: i due capitoli originali di Mamma Ho Perso L’Aereo (Home Alone), Ms. Doubtfire – Mammo per sempre, L’Uomo Bicentenario.
Veste i panni del maghetto un piccolo attore allora sconosciuto, Daniel Radcliffe. È lui il nostro Harry Potter. Affiancato dai suoi migliori amici, Ron Wisley ed Hermione Granger, interpretati da Rupert Grint ed Emma Watson. Un trio inseparabile a cui ci affezioneremo subito, e con cui molti ragazzi cresceranno.


Completano il cast una schiera di attori britannici, sotto richiesta dell’autrice J. K. Rowling, la quale impose esplicitamente che tutto il cast del film provenisse dal Regno Unito, per mantenere l’integrità culturale della storia originale. Elenchiamo qui i più importanti: Robbie Coltrane nei panni di Rubeus Hagrid; Richard Harris nei panni di Silente, il preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts (l’attore verrà sostituito da Michael Gambon a partire dal terzo capitolo della saga, dopo la morte avvenuta nel 2002); Maggie Smith nei panni della Professoressa McGranitt; Alan Rickman nei panni del Professor Piton.
Il film venne girato interamente nel Regno Unito, in studi al chiuso e in luoghi storici del paese.
Harry Potter E La Pietra Filosofale può essere considerato oggi un grande classico del cinema contemporaneo, e un piccolo capolavoro della cinematografia per bambini.
Si presta inoltre a più visioni durante l’anno, date le sue ambientazioni suggestive che passano dall’atmosfera autunnale a quella natalizia, e poi ancora alla Primavera.
Al suo rilascio nelle sale guadagnò ben 974 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando negli anni il secondo miglior incasso della saga di Harry Potter (sconfitto solo dal film conclusivo, Harry Potter E I Doni Della Morte – Parte 2).
Il film venne candidato agli Oscar per le scenografie, per i costumi, e per la colonna sonora del celebre John Williams (compositore di Lo Squalo, Guerre Stellari, Jurassic Park, Schindler’s List…) che è da sempre nel cuore degli spettatori.
Le musiche sono senza ombra di dubbio un tratto distintivo all’interno della saga; tutti ricorderanno le prime note del famoso “tema di Edvige”, la magica melodia che introduce il film sullo schermo, presentandoci Harry e il suo incredibile mondo.
Da quel momento un’intera generazione, anzi, più generazioni sono rimaste “stregate” dalla trama e dai suoi personaggi unici.


La carta prendeva ufficialmente vita. Tutte le scene che, fino a quel momento, i lettori avevano potuto soltanto immaginare diventavano realtà.
Il primo incantesimo del Professor Silente davanti ai lampioni del Privet Drive; gli zii crudeli del piccolo Harry, con i quali è costretto a vivere dopo la morte prematura dei genitori; il binario 9 e ¾ e l’antico treno a vapore; l’arrivo ad Hogwarts (una delle scene monumentali è il passaggio del lago con le barche incantate) e lo smistamento; la prima lezione di volo; la partita di Quidditch; la maestosa partita a scacchi; l’accenno a “colui che non deve essere nominato”, nemesi essenziale della figura di Harry Potter; e l’elenco continua all’infinito.
Insomma, Harry Potter: è il caso di dire “un nome, una leggenda”. Un destino così grande per un eroe così piccolo.
A distanza di venti anni resta uno spettacolo incantevole, che trasporta lo spettatore in un mondo parallelo fantastico, come un sogno ad occhi aperti. Adatto a grandi e piccini per le tematiche affrontate: il valore dell’amicizia autentica, il saper affrontare le proprie paure con coraggio. Un racconto potenzialmente pedagogico, non è un caso che i romanzi vengano letti nelle scuole.
Si può dire, guardando al passato, che abbia goduto e goda di fama straordinaria, e che abbia influenzato lo stile narrativo di saghe successive. Per diversi motivi: la descrizione di un mondo così diverso dal nostro che ci coinvolge emotivamente tramite lo sguardo ingenuo e incantato di un bambino (Harry); l’utilizzo di una CGI notevole, invecchiata impercettibilmente nonostante decenni di avanzamento tecnologico.
Un prologo perfetto di una storia indimenticabile.
Conclusione: Non importa quante volte lo si guardi. Con Harry Potter si torna sempre a casa.
Paola Perri
Voto: “10 punti a Grifondoro!”