Articolo pubblicato il 13 Aprile 2022 da wp_13928789
Oggi vogliamo parlarvi, per la rubrica dei consigliati, di un film del 1996. Di genere storico-biografico, profondamente drammatico e struggente.
Il Paziente Inglese, basato sull’omonimo romanzo di Michael Ondaatje pubblicato nel 1992, è diretto e adattato per lo schermo da Anthony Minghella. Per la sua regia quest’ultimo vinse il Premio Oscar come “Miglior Regista”. Il film conquistò in totale ben nove stuatuette, tra cui la più prestigiosa per “Miglior Film”.
All’interno del cast, un “bello e dannato” Ralph Fiennes fa coppia con un’incantevole e intraprendente Kristin Scott Thomas. Sullo sfondo di questa commovente e segreta storia romantica, una dolce Juliette Binoche tenta di ricucire, metaforicamente e concretamente, le ferite del suo debole paziente, interpretato proprio da Fiennes, il quale viene bruciato vivo (ancora metaforicamente, e concretamente) dal suo unico e vero amore.
Seguono fra i personaggi secondari volti noti come Colin Firth e Willem Dafoe.

Le vicende si alternano su due linee temporali, tramite l’utilizzo di flashback.
Sommariamente ripercorriamo gli anni della seconda guerra mondiale. Questo evento rimane costantemente sullo sfondo, ma non perde mai di valore, anzi si insinua nelle vite di tutti i personaggi, rendendo Il Paziente Inglese un racconto sentimentale, ma allo stesso tempo un amaro racconto di guerra.
La trama si “trasferisce” geograficamente dall’Italia (il presente della narrazione) all’Africa (flashback del passato).
Musiche, scenografie e costumi creano insieme a quanto sopra citato un quadro delicato e straziante (seppure romanzato, alla maniera di Shakespeare, quasi i due protagonisti fossero due nuovi Romeo e Giulietta), ma che dimostra tuttavia una certa imponenza visiva.
Il Paziente Inglese è una storia di amanti sventurati, persi in un sentimento eterno e proibito che ci trasporta lentamente nell’illusione che tutto possa avverarsi ed essere come noi desideriamo.
Ma, ahimé, la vita reale è molto più cinica e complessa…
L’amore diventa qui una fiamma ardente, causando nell’atto della perdita un’inestinguibile agonia che si attenua solo nella forza dei ricordi, e nella morte stessa, così agognata dall’infelice protagonista ormai solo.
Ricordi di un torrido deserto che ha celato i passionali impulsi dei due amanti al mondo.
Ricordi di una tempesta di sabbia che li ha consumati ed accecati.
Solo per un attimo.
Voto: 8/10
Paola Perri