Harry Potter: dieci anni dalla chiusura

Articolo pubblicato il 6 Gennaio 2022 da wp_13928789

Il 13 luglio 2011 usciva nelle nostre sale cinematografiche “Harry Potter e i doni della morte Parte 2”, la seconda parte del capitolo finale di una saga che ha appassionato milioni di persone prima sui libri poi sugli schermi, diventando uno dei brand più redditizi di sempre che ha accompagnato nella crescita più generazioni. A distanza di dieci anni cosa la rende valida ancora oggi? Sicuramente trai tanti punti di forza non possiamo non citare la puntualità nelle scelte di casting, le quali hanno permesso di plasmare e di dar vita a dei personaggi che potevamo solo immaginare, la colonna sonora iconica del Maestro John Williams, i costumi e le scenografie che grazie ad un grande sforzo produttivo hanno trasformato un sogno in realtà.

Un ruolo altrettanto importante e significativo sono le tematiche che quest’avventura fantasy per ragazzi è riuscita a trattare in maniera sofisticata, che la tengono al passo coi tempi permettendoci di riflettere sulla società in cui stiamo vivendo. Esattamente come i doni della morte tre sono i temi che ho deciso di portare all’attenzione ritenendoli assolutamente imprescindibili.

IL POTERE:

Il potere si mostra a chi non lo cerca. Harry ha sempre desiderato una vita normale, fatta di amicizie, famiglia e amore come tutti i ragazzi della sua età; eppure, il destino lo ha portato su una strada molto diversa ereditando una celebrità scomoda, invadente e sgradita, non a caso infatti i doni della morte li riceve, non li cerca. Non gli è mai interessato essere il migliore di tutti, se fosse dipeso da lui avrebbe volentieri rinunciato ad essere il “prescelto” per vivere nella più semplice delle normalità. Questo lo rende diverso da Tom Riddle alias Voldemort il quale invece ha vissuto fino alla fine imprigionato nell’ossessione dell’immortalità e della gloria, volendosi togliere ciò che ha sempre considerato una macchia vergognosa della sua storia personale: essere nato da un uomo qualunque senza poteri (motivo per cui rinnega il suo nome paterno). Tuttavia, Harry è diverso anche da una delle sue figure di riferimento: il preside Albus Silente, un mago fuori dal comune che ha inseguito i doni della morte prima per il potere assoluto poi per il suo senso di colpa a seguito della morte della sorella Ariana(in particolare la ricerca della Pietra della Resurrezione). Per questo motivo Harry è la persona giusta, capace di utilizzare il potere per il bene altrui non per sé stesso.

IL RAZZISMO:

La comunità magica è sempre stata caratterizzata da una divisione ideologica. Fin dalla fondazione di Hogwarts è presente una corrente razzista, incarnata dalla figura di Salazar Serpeverde, che non tollera la convivenza tra i cosiddetti “purosangue” (maghi nati da genitori maghi) e chi invece ha un genitore (o tutt’e due) babbano. Vittima di questa feroce intolleranza è Hermione, costretta più volte a subire vessazioni e violenze da parte di chi non sa vedere oltre il connotato genealogico, ergendosi ad entità superiore in grado di decidere chi sia giusto e chi sia sbagliato. Un crescendo di odio che raggiunge la ghettizzazione e la persecuzione, con l’obiettivo di vera e propria pulizia in nome di una fantomatica purezza da conservare e da difendere. Nei nostri libri di storia abbiamo modo di venire a conoscenza di eventi del genere, ma oggi? A che punto siamo? Un punto ancora molto preoccupante, in cui la strada da percorrere è assai lunga rendendo ancora utopico un mondo in cui ognuno è visto per quello che è e non per com’è.

IL SACRIFICIO:

La lotta tra il bene e il male non è mai indolore. La guerra che si è costretti ad affrontare per il cambiamento e per il bene è costituita da lacrime e sangue, dal rischio di perdere ciò che ami. Combattere il male significa prendere posizione e questo può portare all’abbandono, alla paura di essere traditi o a perdere la vita stessa. Ma il senso dell’eroismo è proprio questo, rinunciare alla propria comfort zone mettendo al primo posto chi ti sta intorno e il futuro di chi verrà dopo di te combattendo per un posto migliore scegliendo consapevolmente di mettere a repentaglio la propria vita, scegliendo di “aprirsi alla chiusura”. Chi compie questa scelta non è mai solo, Harry lo sa ed accompagnato dallo spirito dei suoi genitori (incontrati nella Foresta Proibita grazie alla Pietra della Resurrezione) e col pensiero dai suoi amici non ha paura di affrontare la morte, perché è proprio non avendo paura di essa che si riesce a sconfiggerla, nella convinzione che anche senza di lui ci sarà sempre qualcuno che combatterà per ciò che è giusto.

Facciamo quindi tanti auguri ad una saga che ha dato tanto e che ancora oggi ha molto da dare, emozionando ad ogni visione regalandoci quel tocco di magia di cui il nostro mondo ha un notevole bisogno.

Fatto il misfatto

Giovanni Urgnani

P.S. Ringraziamento speciale ad Enrico Baccilieri