Articolo pubblicato il 6 Gennaio 2022 da wp_13928789
Sarà per la pandemia che ci ha ricordato quanto piccoli siamo come specie dinanzi alle forze della natura ma il 2021 dei blockbuster americani si sta, senza dubbio, delineando come l’anno dei Mostroni. E dopo i vari “Godzilla Vs. Kong”, “Love and Monsters”, “A quiet place II”, “Monster Hunter” e compagnia, stavolta tocca al regista di “LEGO Batman – Il Film” Chris McKay dirigere il buon Chris Pratt, alle prese con l’ennesima orda di mangiauomini venuta dallo spazio.

Anno 2022, il mondo riceve una sconvolgente richiesta di aiuto dal futuro. L’umanità del 2051 è alle prese con una invasione aliena che l’ha portata sull’orlo dell’estinzione e l’ultima speranza che gli resta è reclutare nuovi soldati dal passato.
L’dea di base di mischiare in questo modo il classico Monster movie post apocalittico ai viaggi nel tempo è senza dubbio innovativa, il suo sviluppo decisamente meno. Perché una cosa, subito, dobbiamo dirla, se regia e comparto tecnico sono piuttosto all’altezza e fanno il loro lavoro questo film ha un unico, ingombrante, Godzilliano difetto: LA SCENEGGIATURA. Non che si chiedesse “Orizzonti di Gloria“, ma a tutto c’è un limite.
Buono il design dei mostri, un po’ “A quiet place” un po’ “Cloverfiled” un po’ Indomimus Rex (Ciao Chris). Niente di troppo innovativo ma con quei 2/3 upgrade in più che, comparendo all’improvviso, contribuiscono a trasmettere allo spettatore la giusta componete di inquietudine e di impotenza. Non sempre sul pezzo la CGI, i cui traballi vengono però mascherati dalla fruizione in streaming (sarei stato proprio curioso di vedere la resa su maxi Schermo). Chris Pratt è senza dubbio in parte e poi, parliamoci chiaro, è Chris Pratt, impossibile non volergli bene, come è impossibile non voler bene a J.K. Simmons. Il resto del cast non spicca certo per capacità recitativa o carisma ma porta il compitino a casa (a chi come me amava “Chuck” farà tra l’altro piacere rivedere la bellissima Yvonne Strahovski in ruolo di rilievo). Regia di mestiere, che 1 o 2 scivoloni a parte, da il giusto mood al film. Decisamente apprezzabile l’evidentissimo omaggio a “La Cosa” di Carpenter nella parte finale.

Quindi, un buon prodotto? Eh no cari miei! Perché l’ho citata prima e ci sto girando a torno ma il problema è tutto li. Nella Sceneggiatura.
Perché non si può apprezzare a pieno tutto il resto se si passa l’intero film a chiedersi il perché di certe azioni, il perché i personaggi annuncino delle cose e poi su schermo succeda tutt’altro, il perché i protagonisti prendano certe decisioni quando la logica e l’impostazione stessa del film porterebbero da tutt’altra parte. Potrei parlare per ore nel dettaglio delle centinaia di falle logiche della pellicola, delle dinamiche familiari inutili e frettolose, dei personaggi e dei temi introdotti e praticamente dimenticati ma per non fare spoiler mi limiterò a dire che sembra quasi che il film sia stato scritto in una domenica pomeriggio e mai più revisionato. Un’accozzaglia di situazioni, tematiche e Topoi narrativi buttati giù di getto e raccordati alla bene e meglio che trova il suo “apice” di insensatezza nella dinamica delle varie missioni che i nostri dovranno affrontare, insensate nell’obiettivo, insensate nello sviluppo, insensate nella risoluzione. Paradossalmente, in un film dove il viaggio nel tempo è trattato con intelligenza e senza paradossi, ciò che regna è comunque tanta tanta confusione per tutto il resto. Per non parlare poi delle reazioni umane, queste sconosciute. Perché se un civile, che non ha mai imbracciato un fucile in vita sua, viene reclutato a forza e, senza addestramento, catapultato nel futuro a combattere contro orde di invincibili mostri affamati di carne umana io penso che un po’ di traumi dovrebbe averne. Non solo al suo ritorno, come ci vengono mostrate le “truppe” tornate indietro a inizio film, ma sin dal primo minuto di battaglia. E invece no! Invece abbiamo una allegra combriccola alla Army of the dead (c’è anche un richiamo non voluto nel film). Sempre con la battuta pronta e disinvolta che neanche il più rilassato James Bond. Solo che stavolta, con il mitra in mano, non ci sono veterani e folli mercenari ma la casalinga di Voghera che fino a ieri seguiva Beautiful stirando in cucina. Tutto questo sarebbe anche accettabile se calato nel giusto contesto ma se da un lato “La guerra di domani” sembra voler avere un tono scanzonato, dall’altro è chiaro il suo prendersi sul serio e la sua pretesa di “maturità”. Dualismo che rende il film un confusionario ibrido tra la fantascienza di Interstellar e Fast & Furious. Un ultimo appunto, alla rappresentazione del futuro. Perché se il 2051 ve lo immaginavate esattamente come oggi, con la stessa tecnologia, le stesse armi, la stessa urbanistica, solo con il viaggio nel tempo e i mostroni in giro, secondo questo film, è esattamente cosi che sarà. Svogliati e frettolosi anche in questo.

Potete trovare “La guerra di domani” su Amazon Prime Video. Si fa già un gran parlare di un sequel. Personalmente non ne ho sentito il bisogno ma se può servire a raddrizzare quella che senza dubbio è stata un’occasione sprecata, ben venga!
– Carlo Iarossi